la Maschera storica di re biscottin0
La maschera di Re Biscottino nasce nel 1872, quando la città è stata ribattezzata per il Carnevale con il nome di "Biscottinopoli", in onore ai rinomati biscotti di Novara.
La ricetta fu inventata da alcune monache verso la metà del 1500 e da allora è rimasta pressoché invariata, tanto da far divenire i biscotti un simbolo della Città di Novara.
La Regina Cüneta - oggi "interpretata" da Giusy Sardo - lega il suo nome a un'importante canale, dal latino “Cuniculum”, realizzato dai Savoia intorno ai Baluardi di Novara. La cunetta è stata l’opera più importante costruita dai novaresi per convogliare l’acqua piovana e la raccolta dei rifiuti. Dalla sua realizzazione, l'aria di Novara è diventata più salubre e sono diminuite le epidemie. Se Re Biscottino giovava al portafoglio dei novaresi, la Cunetta ne favoriva idealmente la salute.
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Il primo ad interpretare la figura di Re Biscottino è stato il sig. Serazzi nel 1872, seguito nel 1885 dall'abate don Luigi Prina, affiancato per la prima volta dalla Regina Cunetta. Nel 1903 viene nominato Arturo Merati. Dopo di lui vestono i panni del re il marchese Giulio Tornielli, il pittore Rinaldo Lampugnani e il figlio Achille Lampugnani, chirurgo di fama mondiale.
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La maschera ha ripreso"colore" dopo la Seconda Guerra Mondiale e nel 1953 fu interpretata dal giornalista e attore Cesare Tamagni, poi nel 1955 da Eugenio Pistone, noto organizzatore di manifestazioni sportive, fino a Giulio Genocchio nel 1956, avvocato e notissimo poeta dialettale.
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Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta però il Carnevale novarese perde importanza, per risollevarsi nel 1981 con la figura di Enrico "Ricu" Tacchini, che ha saputo riportare in auge le antiche tradizioni, coinvolgendo i novaresi
Dopo circa vent'anni, nel 2002, lo scettro è passato a Sandro Berutti, affiancato da Giusy Sardo nei panni della Cüneta. Nel 2017, a seguito di problemi di salute, prima della sua scomparsa, Berutti ha "abdicato" a favore di Renato Sardo, il suo più stretto collaboratore.
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